Il DSM garantisce che i servizi e i presidi per la salute mentale costituiscano un complesso organizzativo unico e coerente, avendo attenzione di evitare qualsiasi frammentarietà e carenza di azioni, garantendo risposte in tempo reale, continuità terapeutica e presa in carico, in particolare delle persone a maggior rischio di deriva sociale.
Il DSM pratica l’integrazione sociosanitaria a partire dai propri servizi e strutture e nel rapporto con enti e istanze del territorio, nell’ottica di un approccio multisettoriale. Promuove la partecipazione attiva e responsabile dei cittadini, ed in particolare di utenti e di familiari, alle attività del DSM stesso.
Il Dipartimento si articola nella Direzione, in 6 strutture territoriali e cioè i Centri di Salute Mentale (CSM), il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) e la struttura Servizio di Abilitazione, Residenze e Rems (SARR).
I CSM, articolati in base ai Distretti Sanitari, sono attivi sulle 24 ore, dotati ciascuno di circa 6 posti letto per l’ospitalità diurna e/o notturna e svolgono attività di emergenza e urgenza, attività ambulatoriali, di day hospital e di centro diurno, accogliendo domande molto diversificate.
Le prestazioni, i programmi e gli interventi non sono indirizzati solo alla popolazione che presenta problemi e disturbi mentali gravi, e che rappresenta comunque l’assoluta priorità, ma a tutti coloro che in cicli e fasi della loro vita sperimentano stati più o meno prolungati di angoscia e di tristezza, di paura e di ansia, spesso in coincidenza con particolari eventi (mancanza di lavoro, perdita di ruoli produttivi, solitudine, isolamento sociale, gravi conflitti familiari, lutti e separazioni, ecc.).
La richiesta può essere posta direttamente dalla persona interessata e/o da terzi coinvolti (congiunti e familiari, parenti, amici, vicini di casa, persone a vario titolo coinvolte) al CSM competente per territorio distrettuale di residenza e/o domicilio.
Le modalità di accesso ai servizi di salute mentale di Trieste sono le seguenti:
- Accesso diretto in orario di apertura per fissare l’appuntamento o richiedere la consulenza.
- Intervento a domicilio, sia con carattere di urgenza o meno.
- Richiesta telefonica di colloquio e/o consulenza.
- Richiesta di intervento tramite il medico curante.
Quando sono altri a formulare la richiesta, viene intrapreso ogni tentativo affinché sia la persona che manifesta il disagio o il problema ad esprimere la domanda di aiuto al servizio. In questo senso è importante che anche i familiari vengano indirizzati, tramite il medico curante, verso i più opportuni sforzi per coinvolgere l’utente primario nel dare il proprio consenso e la propria adesione, in modo da non compromettere la relazione di fiducia che occorre instaurare fin dal primo incontro.
Il CSM è organizzato per intervenire a domicilio, non solo nell’abitazione della persona in contatto ma anche nei luoghi di vita delle persone assistite (ospedale, pensionato per anziani, fino eventualmente al carcere e la REMS) e nelle varie sedi del DSM per garantire nel miglior modo possibile la continuità terapeutica.
Lo stile di lavoro privilegia la continuità dell’intervento terapeutico – riabilitativo, specie per le persone che soffrono di disturbi mentali gravi. Tale criterio prevede di sostenere la persona nell’esercizio di fondamentali diritti e nell’accesso a opportunità sociali (casa, istruzione, formazione al lavoro, gestione della salute, attività del tempo libero), accompagnandola nei suoi percorsi abilitativi e orientandola nel rapporto con altri servizi e istituzioni.
I programmi dipartimentali si articolano in:
- Partecipazione e protagonismo delle persone che vivono l’esperienza.
- Formazione, sostegno e promozione della salute rivolte ai familiari e alle loro associazioni, programmi di inserimento eterofamiliare.
- Prevenzione, comunicazione sociale e promozione della salute.
- Sviluppo di comunità e di lavoro in rete.
- Qualità dell’habitat sociale.
- Specificità di genere.
- Farmacovigilanza e uso razionale degli psicofarmaci.
- Abitare supportato, domiciliarità e residenzialità transizionale.
- Inserimento lavorativo e attività formative per l’utenza.
- Salute mentale dei migranti e delle persone senza fissa dimora.
- Raccordo tra servizi di salute mentale e dipendenze.
- Salute mentale dei giovani, programmi relativi alla transizione e al riconoscimento ed intervento precoce;
- Salute mentale e istituzioni giudiziarie (tribunali, carcere e misure di sicurezza, amministrazione di sostegno).
Per ulteriori approfondimenti vedi il Manuale operativo del CSM 24ore